La politica continua a ribadire la necessità di abbassare le tariffe della RC Auto. Ma chissà come mai, le compagnie assicuratrici continuano a guadagnarci sempre di più. Negli ultimi anni il numero degli incidenti stradali è crollato vertiginosamente, fino quasi a dimezzarsi. Nonostante questo però, i costi delle assicurazioni aumentano a dismisura.
L'accusa viene mossa dall'Adusbef secondo cui dalla metà degli anni '90 fino al 2012 gli incidenti sono calati del 40%, ma le tariffe assicurative sono salite del 245%. Se la RC Auto media nel 1995 era appena 391 euro, oggi è 1350. Si spiega così anche il fenomeno visto in questi giorni delle automobili che circolano senza assicurazione.
Ma com'è stato possibile questo incremento della RC Auto? Ecco la spiegazione dell'Antitrust: "Il settore della Rc Auto in Italia è un mercato con debole tensione competitiva in cui le inefficienze vengono trasferite sui premi, con le imprese più efficienti che preferiscono realizzare margini più elevati anziché competere sulla quota di mercato".
Secondo un reportage di questa mattina del Fatto Quotidiano, questa situazione è legata alle scelte del Governo Monti prima e di quello Letta dopo. In particolare il primo regalo è arrivato con il decreto Cresci Italia secondo cui le compagnie, per concedere i rimborsi, avevano bisogno delle prove degli accertamenti medici. Ma le compagnie stesse si sono subito premurate di inviare lettere ai medici legali chiedendo di non riconoscere i piccoli danni, in maniera tale da non rimborsarli. Poco dopo è stato inserito anche il "potenziamento del risarcimento in forma specifica" che costringe il danneggiato a far riparare l'auto solo presso carrozzieri autorizzati dalla compagnia stessa. La conseguenza sarà che si abbasseranno i costi e la qualità del servizio, sempre a scapito dell'assicurato.
Dopodiché è arrivato il Governo Letta con le tabelle del risarcimento dei macrodanni, riscritte secondo le indicazioni delle compagnie stesse. Il risultato è stato che il risarcimento, anche per danni gravi, viene dimezzato. Tutto ciò non ha fatto altro che rinforzare quelle 3-4 compagnie assicurative che da sole tengono in mano gran parte del mercato e che non hanno così l'interesse, come invece avviene negli altri Paesi, ad abbassare i prezzi per favorire la concorrenza.