Il mese di agosto appena trascorso ha fatto registrare l'aumento a sorpresa di 0,51 centesimi di euro del prezzo dei carburanti, che ha portato allo sforamento della benzina sopra i 2 euro nel periodo del rientro dalle ferie estive. Un ulteriore balzo che, come ha riconosciuto anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel suo documento "Conto Nazionale", acuisce il principale problema dell'auto oggi, che è nei costi di mantenimento, più che raddoppiati negli ultimi 20 anni e che pesano ormai - per citare il Codacons - più di 4mila euro l'anno.
"I problemi sono noti: tasse, carburanti, assicurazioni auto e pedaggi" ha dichiarato il Presidente dell'Unrae, l'Unione nazionale dei rappresentanti autoveicoli esteri, Jacques Bousquet. Gli interventi delle case automobilistiche tesi ad allargare gli intervalli temporali di manutenzione delle vetture hanno parzialmente ridotto questa voce, nell'insieme dei costi, ma senza un intervento a favore del potere di acquisto delle famiglie attraverso la riduzione della pressione fiscale e il rilancio dei consumi, sarà ben difficile poter vedere alcun segno di ripresa.
La filiera dell'auto sta generando allo Stato perdite di gettito Iva a fine anno per circa 2,3 miliardi di euro (rispetto a un trend normale di mercato) e un concreto pericolo occupazionale per almeno 10.000 addetti diretti. "I riflessi sulle immatricolazioni di agosto indicano un volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni: 56.447 unità, in flessione del 20,2% rispetto ai volumi dello scorso anno. Ma se i livelli di mercato richiamano i primi anni '60" conclude Bousquet "le prospettive attuali sono ben altre. Quella era l'epoca in cui l'Italia conobbe la sua vera rivoluzione industriale, interessando per la prima volta tutto il territorio nazionale, e che determinò il boom economico italiano, una trasformazione radicale della nostra società. Oggi noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva, che - per quanto concerne l'uso dell'auto - sta minando il nostro diritto alla mobilità e al piacere di guida, costringendoci a ridurne l'utilizzo".
Dopo i primi otto mesi dell'anno, le vendite registrano un calo del 19,9%, al di sotto del milione di unità complessive (981.030 immatricolazioni), rispetto a 1.224.096 immatricolazioni del periodo gennaio-agosto 2011.
Per far fronte agli aumenti dei carburanti, come emerge dall'analisi della struttura del mercato auto, molti acquirenti si stanno indirizzando verso vetture a basso impatto ambientale: il Gpl ha segnato, infatti, un incremento del 152,5% nel mese di agosto, con una quota di mercato che raggiunge l'11,3% (3,6% un anno fa) e 6.402 auto vendute. Il metano, in crescita del 30,7% in agosto, ottiene una quota di mercato del 4,2%, mentre continuano a flettere in agosto i carburanti tradizionali: -23,6% per il diesel e -35,3% per la benzina, che scende sotto il 30% di rappresentatività.
Un'ulteriore conferma delle difficoltà che attanagliano le famiglie deriva dalle immatricolazioni di autovetture a privati, che in agosto hanno registrato una pesante flessione del 27,1%, con una quota di mercato del 64,8%, oltre il 6% in meno rispetto a un anno fa. Per completare l'analisi del mercato, anche quello delle vetture usate continua a soffrire una situazione difficile, confermata da una flessione del 9,4% sul mese di agosto e 232.980 unità complessive, quasi 25.000 in meno dello scorso anno.