Periodo di dura crisi economica in Occidente e i costi legati all'auto di certo non facilitano la vita ai cittadini italiani che devono vedersela con i prezzi "folli" del carburante, i continui aumenti del bollo e dell'assicurazione auto. Ora ci pensano anche le Provincie a "batter cassa". Gli enti locali, infatti, sono sempre affamati di liquidità e hanno deciso di aumentare tre imposte (le uniche a cui per legge possono metter mano): Rc auto (Responsabilità civile), Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e Tia (Tariffa d'igiene ambientale).
E' il quotidiano Il Sole 24 Ore a sottolineare come gli aumenti medi registrati nel 2012, si aggirino attorno al 3,5% per Rc auto e 10% per Ipt. Per quanto riguarda la Tia, invece, i rincari sono più bassi, anche perché molti enti prevedono, per la tassa, un'aliquota massima del 5%.
Molte provincie, quindi, hanno aumentato l'imposta Rc auto del 3,5%, il massimo che è loro concesso. L'imposta passa così dal 12,5% al 16% . Gli enti che hanno deciso di applicare il rincaro sono svariati, circa i due terzi del totale. Neanche a dirlo, tra le Provincie che non hanno voluto metter mano o che addirittura hanno tagliato, ce ne sono diverse appartenenti alle Regioni a statuto speciale: Bolzano e Trento, che tagliano il 3%, e Aosta, che passa dal 12,5% al 9,5%.
La città di Firenze, invece, rappresenta un caso particolare, passando dal 2,5 all'11% e preferendo aumentare l'Ipt per i privati del 10% piuttosto che la Rc auto. Al contrario, gli enti di Agrigento e Parma hanno preferito aumentare solamente l'imposta Rc auto, senza andare a toccare Itp e Tia. Le provincie di Napoli e Monza Brianza hanno, invece, aumentato tutte e tre le imposte. Una situazione che, di certo, non facilita la vita ai cittadini italiani già in difficoltà.