Accendere un'assicurazione auto nel 2012 sembra essere cosa riservata solo e unicamente a chi se lo può permettere. In generale, i costi di mantenimento dell'automobile, tra Rc Auto e greggio, stanno raggiungendo delle vette incredibili. Se poi si aggiunge che il cittadino medio risente più di tutti della crisi economica globale, i conti sono presto fatti, meglio ridurre l'uso della macchina o, quanto meno, cercare di risparmiare sull'assicurazione confrontando le varie offerte on line. Ma cerchiamo di capire come il "caro auto" stia influendo sulle vendite del mezzo di trasporto più diffuso in Italia.
In prima istanza, secondo i dati pubblicati dall'Unrae (Associazione delle case automobilistiche estere), la crisi delle vendite di auto colpisce in particolare il Sud Italia. Le principali motivazioni non sono difficili da capire: come abbiamo sottolineato qualche giorno fa, infatti, le assicurazioni auto in Campania, ad esempio, costano il doppio o il triplo rispetto a Torino e il sottosviluppo economico di quelle aree non facilita certo una diffusione capillare della ricchezza. Inoltre, dall'analisi delle immatricolazioni per area geografica emerge che 'la caduta del mercato dell'auto (-21% nel 1° trimestre 2012) coinvolge in particolare due Regioni: Campania (-35%) e Sicilia (-30%)'.
Nello specifico la Campania, nel primo trimestre del 2012, ha perso ben 8 mila unità rispetto al trimestre 2011, con poco più di 15 mila automobili vendute. Per quanto riguarda le città, i dati peggiori sono i seguenti: Napoli (-36%), Salerno (-34%) e Caserta (-31%). La Sicilia, invece, con appena 16.166 unità vendute, ne perde circa 7.000 rispetto ad un anno fa, con Palermo che realizza un calo del 27% e Catania del 29%.
Come riporta l'agenzia AdnKronos, Romano Valente, direttore di Unrae, ha commentato: ''La congiuntura economica, l'aumento della disoccupazione che in Campania, nel 4° trimestre 2011, è arrivata al 16,8% (20,5% solo per le donne) e in Sicilia al 15,2% (18,2% solo per le donne), l'alto prezzo delle assicurazioni auto e la stretta creditizia alle imprese colpiscono il settore auto e ne subiscono un rimbalzo in termini di aumento della disoccupazione, per la conseguente riduzione delle attività di vendita e di assistenza nelle nostre concessionarie''. ''E' necessario - ha concluso Valente - che anche la politica locale si sensibilizzi ai temi dell'auto e trasmetta al Governo l'urgenza di interventi strutturali di sostegno alla domanda, attraverso agevolazioni alle famiglie e alle imprese''.