Il cruccio dei costi legati alle vetture (assicurazione auto, bollo e greggio) possono essere abbattuti. Si tratta di un sogno? Pare proprio di no. Andiamo a scoprire come fare.
Fare il giro del mondo spendendo 250 euro in totale di carburante, come hanno fatto i 2 ingegneri francesi, Antonin Guy e Xavier Degon (partiti da Stasburgo l'11 febbraio, hanno percorso 23.366 chilometri, passando per Usa, Giappone, Singapore, sud-est asiatico, Cina, Kazakistan, Europa orientale ) non è da tutti. Ma passare all'auto elettrica è certamente conveniente, anche solo per spostarsi in Italia. Dal 2013, infatti, chi rottamerà la propria vettura a diesel o benzina per passare ad un'auto elettrica o alimentata comunque da energia pulita (idrogeno, biocarburanti, biometano, metano e Gpl) avrà un incentivo per l'acquisto fino a 5mila euro.
Un decreto del governo riconosce sussidi, a scalare negli anni, che variano dai 5mila euro per un'auto elettrica o ibrida ai 1.200 euro per chi acquisterà veicoli con emissioni superiori a 50 g/km e fino a 95 g/Km di CO2 oppure auto a GPL o metano e Bifuel.
Lo stanziamento totale, per il triennio 2013-15, è di 420 milioni di euro, ma le previsioni indicano che la somma potrebbe andare esaurita molto prima della scadenza del provvedimento, sebbene il finanziamento sia riconosciuto solo a chi rottama una vettura ad alimentazione tradizionale, non a chi compra un'auto elettrica o comunque a basso impatto inquinante per la prima volta.
Le nuove batterie al litio, come quelle in uso per i cellulari, garantiscono una maggior autonomia all'auto elettrica. Se sono probabilmente ancora pochi quanto sono disposti ad avventurarsi su lunghi tragitti rinunciando alla vettura a diesel o benzina, le batterie al litio forniscono comunque una riserva più che sufficiente per spostamenti in città. Passato dal marketing di Bmw, alla presidenza di E-power.me, attiva proprio nel settore delle vetture alimentate dall'elettricitò, presenziando a un'iniziativa per questo tipo di mobilità a Milano Thierry Boch ha sottolineato che "l''auto elettrica è pensata proprio per la mobilità urbana e subito ci si accorge che nella stragrande maggioranza dei casi la propria base di ricarica è più che sufficiente per l'autonomia necessaria nelle proprie ore di lavoro".