Le auto storiche sono dei gioielli del motorismo antiquario e per mantenerle si investe del tempo e del denaro. Ci sono delle spese da cui non si può scappare, come ad esempio quelle relative all’assicurazione, per cui spesso e volentieri si mettono Linear e i suoi prodotti a confronto con Quixa, Direct Line e quelli delle altre compagnie presenti sul mercato per trovare il più adatto alle proprie esigenze.
Oltre all’assicurazione, poi, c’è anche il bollo. Perché la Legge di Stabilità ha decretato che anche le auto storiche devono pagarlo. O almeno quelle più giovani, che non hanno ancora raggiunto i 30 anni di età. In passato, invece, erano considerate auto storiche già quelle che di anni ne avevano “solo” 20. E visto che dal bollo non si scappa, è bene sapere come, dove e quanto si deve corrispondere, in base all’auto che si possiede.
Finti collezionisti e finte auto storiche
La domanda che sorge spontanea è la seguente: perché la Legge di Stabilità ha stabilito questa norma? La riposta è semplice quanto la domanda: perché in Italia ci sono numerosi finti collezionisti che circolano con veicoli che certo non si possono definire auto d’epoca, ma sono semplicemente vecchi. E quindi tutti i veicoli che hanno fino a 29 anni di età sono classificati, almeno dal punto di vista fiscale, esattamente come tutti gli altri. E devono pagare il bollo.
Tre regioni esenti
Tranne in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: quando è stato approvato il DL il 29 novembre 2014, sono cominciate le autogestioni da parte delle singole regioni. Per fare alcuni esempi, il Piemonte aveva deciso di mantenere l’esenzione del bollo per le auto storiche fino al 21 gennaio, mentre la situazione della Campania non era chiara e generalmente il resto dello stivale, tra polemiche e critiche, si adeguava alla decisione.
Oggi però è ufficiale, le uniche tre regioni in cui le auto storiche sono esenti dal pagamento del bollo rimangono appunto Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. L’Assessore Regionale all’Economia della Lombardia, Massimo Garavaglia, spiega il motivo della decisione per la sua regione: “Avevamo già una norma in questo senso”. Ovvero, prima della presentazione della Legge di Stabilità per il 2015 la Lombardia aveva già stabilito quali veicoli sono effettivamente storici e quali solo vecchi.
Le conseguenze
La conseguenza diretta della nuova normativa spaventa i Club di collezionisti, che potrebbero trovarsi costretti a vendere i propri veicoli d’epoca a causa dell’aumento nei costi di gestione. Per fare qualche esempio, il proprietario di una Maserati 220 biturbo del 1993, che ha un valore di circa 10mila euro, dovrebbe corrispondere 652 euro all’anno solo di bollo. Una BMW 520 dello stesso anno, invece, che vale intorno ai 3mila euro, richiede uno sforzo annuale di 333 euro. Non proprio due lire.