Una volta si presentava il proprio curriculum vitae ai potenziali datori di lavoro precisando di essere patentati e automuniti. L'auto era considerata fondamentale per lavorare. Oggi si è creata una situazione davvero paradossale, anzi: incredibile. Serve un lavoro… per mantenere la propria automobile. Costo della benzina a parte, le polizze Rc auto che tengono indenni i proprietari/conducenti per i rischi derivanti dalla responsabilità civile presentano costi davvero rilevanti per qualsiasi tasca. La gravità della situazione è stata opportunamente recepita dall'Aci - Automobile Club d'Italia, che ha avanzato alcune proposte utili a far scendere tali costi. Vediamoli di seguito, punto per punto.
a) portare a 90 giorni il termine massimo utile per presentare la domanda di risarcimento. Oggi il termine è di 2 anni e in questo lungo periodo c'è chi improvvisamente si accorge… di avere ricevuto nocumento. Questo per impedire che le istanze vengano avanzate molto tempo dopo l'avvenuto sinistro.
b) ripristino del termine di cinque giorni entro i quali il soggetto che ha ricevuto un danno è obbligato a mettere nella disponibilità del perito l'auto incidentata;
c) obbligatorietà della riparazione della vettura sinistrata in un'autofficina o carrozzeria convenzionata che sia garanzia di serietà al di sopra di ogni legittimo sospetto;
d) non risarcibilità dei danni alla persona senza certificazione medica che accerti con sicurezza il nesso causale tra danno subito e sinistro;
Da tali novità normative secondo l'ACI si potrebbe ottenere un risparmio sulle polizze di circa il 40%. Come avrete certamente capito, la verità è che in questo Paese ci sono ancora troppe persone che fanno i furbi in caso di sinistro stradale. C'è chi aumenta ad arte i danni subiti e anche chi ne inventa di sana pianta, magari sulla propria persona, per garantirsi un buon risarcimento. Nel lungo periodo il rischio per le compagnie assicurative aumenta così a dismisura e il prezzo delle polizze sale per tutti. Anche e soprattutto per gli onesti.