Nella provincia di Catania le compagnie assicurative dovranno restituire i premi in eccesso delle quote Rc auto. I costi incredibili e gli aumenti spropositati delle polizze assicurative hanno insospettito la Corte che ha poi deliberato: i premi "ritoccati" dovranno essere restituiti ai cittadini della provincia di Catania. Così tutte le compagnie saranno obbligate dalla legge ad avviare tutte le procedure per la restituzione di tutti quei soldi che hanno ingiustamente richiesto agli automobilisti dell'isola.
Infatti la Corte con la sentenza 23 maggio 2013, n. 97, pubblicata sulla G.U. n. 22 del 29 maggio 2013, ha deliberato in materia. La Consulta infatti si è espressa sull'illegittimità costituzionale dell'art. 4, comma 2, del dl n. 16 del 2012, convertito dalla legge n. 44 del 2012. Tale norma allargava le quote sui premi Rc auto in tutta Italia, trasformandola così in un tributo provinciale a tutto danno dei contribuenti siciliani.
Ma le colpe non vanno fatte ricadere alla Regione Sicilia, che infatti lamentava come la riscossione diretta dei premi Rc auto contrastava l'autonomia finanziaria dell'isola, dichiarando che le quote delle assicurazioni auto erano da considerare come delle tasse e quindi sotto il "trattamento" della Regione, e non delle Province che possono riscuotere i premi, sì, ma non ritoccarle. Una manovra fatta l'11 Dicembre scorso per aggirare il dissesto, che poi è accaduto.
Dal Marzo 2013, quando la delibera si è resa effettiva, le polizze assicurative sono quindi aumentate, garantendo così un aumento di 10 milioni e 500 mila euro incassata dalla Ragioneria. Ma ora grazie alla sentenza della Consulta, le quote rc auto dovranno essere restituite ai cittadini siciliani. Una manovra politically correct? Non si sa, però la Corte è intervenuta sul "ritocchino" delle assicurazioni auto illegittime. Un punto in avanti per la giustizia, un punto in meno per le compagnie assicurative e la provincia "ladrona".