Indipendentemente dalla professione svolta e dal tipo di reddito, il tema sicurezza è sempre attuale. Alla sicurezza e alla copertura assicurativa nessuno può rinunciare e chi lo fa non riesce nemmeno ad immaginare cosa rischia.
Le indagini - Secondo un'indagine condotta dall'Aipb (Associazione degli operatori del Private Banking) le fasce patrimoniali medio alte, comprese tra 500mila e 5 milioni di euro sono molto sensibili al tema della protezione assicurativa. Ben il 22%, infatti, dedica le proprie risorse a questo tema ma c'è da considerare il rovescio della medaglia: nel private banking sopravvive un fenomeno di sotto assicurazione. E i dati che fanno riflettere sono quelli relativi al rischio salute e al rischi di danni ai beni e al patrimonio: nel primo caso il 72% della popolazione intervistata ha dichiarato di sentirsi a rischio, ma soltanto il 53% ha provveduto a tutelarsi, mentre nel secondo caso il rapporto è 65% (persone che si sentono a rischio)-57% (persone che effettivamente si sono tutelate).
Motivi - Tra i motivi c'è naturalmente quello economico ed in particolare una inadeguatezza dell'offerta assicurativa disponibile sul mercato. Prendiamo il caso delle assicurazioni auto: le tariffe sono alte e, nonostante il numero ridotto di incidenti stradali, le assicurazioni continuano ad avere ottimi bilanci.
Governo - E qui entra in gioco la politica. Sì perché se le tariffe sono così alte il motivo va ricercato anche nelle scelte del Governo Monti e poi nel Governo Letta. Basta pensare al "potenziamento del risarcimento in forma specifica", che costringe il danneggiato a far riparare l'auto esclusivamente presso carrozzieri autorizzati dalla compagnia stessa, aspetto che ovviamente non può favorire l'assicurato. Basta pensare alle tabelle del risarcimento dei macrodanni: adesso per i danni gravi ci sono risarcimenti decisamente inferiori. Risultato? Prezzi alti, poca possibilità di inserimento di nuove compagnie, caos per i clienti e dati - come quelli che abbiamo visto - non positivi.