Il Decreto "Destinazione Italia" nato tra le altre finalità, anche con l'obiettivo di calmierare i prezzi dell'assicurazione dell'auto, continua a suscitare discussioni e dissensi.
A Roma di fronte al palazzo di Montecitorio si è svolta la manifestazione di protesta dei carrozzieri riuniti nelle varie associazioni di categorie (Cna, Confartigianato e Casartigiani).
I circa 500 partecipanti (numero diffuso dagli organizzatori della protesta), hanno voluto rimarcare la loro contrarietà all'articolo del Decreto Legge che sostanzialmente "invoglia" l'assicurato alla riparazione del mezzo danneggiato in un sinistro, presso una delle carrozzerie convenzionate della sua compagnia assicurativa.
In caso contrario potrebbe dover pagare di tasca propria la differenza tra quanto richiesto dalla carrozzeria scelta in maniera autonoma e quanto invece sarebbe stato invece pattuito dalla carrozzeria convenzionata.
Secondo le stime dei manifestanti, il nuovo regolamento andrebbe ad intaccare e a minacciare tutte le carrozzerie non convenzionate con le compagnie assicurative mettendo a serio rischio di sopravvivenza circa 17.000 imprese e oltre 60.000 posti di lavoro.
I 40 parlamentari presenti e solidali alla categoria (di ogni schieramento politico), si sono dimostrati concordi con l'eventuale modifica della norma che, secondo la loro opinione, andrebbe anche a ledere il diritto di concorrenza e poiché risulta palese che una riparazione effettuata a cura e a spese risarcite dalla compagnia, con il solo obiettivo del risparmio, potrebbe essere di qualità inferiore.
Quello che forse non è stato sottolineato dall'opinione pubblica, è che la norma risulta attuabile dalle singole compagnie a discrezione, (in "cambio" di uno sconto sulla polizza di perlomeno il 5% del premio incassato l'anno precedente nella regione di residenza della provincia dell'assicurato) e non è stata resa obbligatoria.
Allo stato attuale la situazione è ancora fluida, forse in attesa che il Parlamento converta il Decreto Legge (ci sono 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), che è entrato in vigore il giorno 24 dicembre 2013.
Dovrebbero essere molte le modifiche apportate al Decreto che viene giudicato anche da parte della maggioranza di governo che ha contribuito a scriverlo (è di oggi l'intervento di Marco Di Stefano, parlamentare del Pd e membro della Commissione Finanze alla Camera, che si è impegnato personalmente per una modifica radicale dell'articolo 8 del Decreto riguardante l'Rc auto), che pare penalizzare i cittadini a favore delle compagnie assicurative, che nonostante i ricavi del 2013, continuano a mantenere i premi delle polizze auto estremamente alti.
La polizza auto in Italia è infatti la più cara in Europa: ben 231 euro di media in più rispetto agli altri paesi europei.