Il mercato motociclistico è in crisi: colpa (anche) del caro-assicurazione moto? Nel 2012 le immatricolazioni di due ruote si sono attestate a 255.269, -21,8% rispetto all'anno precedente, e nei primi 8 mesi del 2013 il trend non è di certo positivo: tra gennaio e agosto sono stati venduti 143.694 veicoli, con una diminuzione del -25,5% su anno. Nonostante qualche segnale di ripresa nel mese di settembre, la situazione è critica per il settore.
Ma quali sono le cause di questa flessione? Negli scorsi giorni, a questo riguardo, abbiamo assistito ad un acceso botta e risposta tra l'Ancma-Confindustria (Associazione nazionale ciclo motociclo accessori) e l'Ania (Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici).
Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma, in un recente comunicato attribuisce infatti ai "costi assicurativi proibitivi" parte della responsabilità della crisi del settore. Una presa di posizione giudicata "assurda" dall'Ania, per cui "stupisce che un esponente dell'industria parli con simile superficialità di un altro settore produttivo senza considerare i fattori di costo e le problematiche operative di quel settore. Sarebbe come - si legge in una nota stampa di risposta - se gli assicuratori attribuissero la responsabilità del mancato incremento del numero delle polizze ai prezzi eccessivi di acquisto dei motoveicoli".
L'Ania tiene a sottolineare che "i prezzi del servizio assicurativo dipendono esclusivamente dall'andamento dei costi dei risarcimenti". Costi che sarebbero strettamente vincolanti anche per "un'eventuale compagnia promossa dai costruttori e dai motociclisti".
Il riferimento è alla proposta lanciata di recente dal Coordinamento italiano Motociclisti (e condivisa dall'Ancma) di creare una mutua società di assicurazione per le due ruote, sul modello della Mutuelle des Motards francese nata nel 1983. La stessa cosa potrebbe essere attuata nel nostro paese, per ottenere polizze più economiche, a condizione che si riesca a creare un fondo di garanzia finanziato dagli stessi motociclisti italiani.
In ogni caso, l'Ania conferma che "nessun muro è stato eretto verso i costruttori di motoveicoli", e ricorda "l'impegno del settore assicurativo, attraverso la Fondazione per la sicurezza stradale, per la prevenzione degli incidenti che coinvolgono i motociclisti, i quali risultano in assoluto i più gravi e certamente pesano sul costo delle coperture assicurative".