Assicurazione auto gratuita per un anno se acquisti da noi la tua prima vettura. Questo è il mantra che domina le pubblicità di marchi automobilistici e concessionarie da qualche mese a questa parte. Eppure l’offerta nasconde una serie di trappoloni che possono rivelarsi dannosi per il portafoglio dello stipulante. Insomma, per risparmiare sull’Rca, meglio affidarsi alla convenienza del libero mercato e porre le assicurazioni auto del settore a confronto, scegliendo da sé la polizza più vantaggiosa.
Assicurazione auto gratuita, ma la paghiamo dopo
Di metodi per abbattere i costi dell’assicurazione auto ce ne sono diversi, alcuni efficaci, altri che possono rivelarsi armi a doppio taglio, altri ancora sono assolutamente sconsigliabili per determinati profili di guidatore. In ogni caso, la soluzione migliore è sempre quella di assorbire tutto ciò che c’è da sapere, essere preparati, informarsi su Zurich Connect e i suoi prodotti come su quelli di Quixa, Genialloyd e delle altre compagnie del settore. Conoscere significa, inevitabilmente, abbattere la soglia di rischio fregature.
Anche perché l’ultima trovata commerciale lanciata tra radio, tv e internet lascia più di qualche perplessità sulla reale efficacia dell’offerta: assicurazione auto gratuita per chi acquista il proprio mezzo, nuovo o usato che sia, in determinate concessionarie che propongono l’offerta. Al di là dei dubbi sulla reale efficacia di tali polizze, infatti, la questione è un’altra, ovvero che aderendo a tale proposta si perdano i privilegi concessi dalla Legge Bersani relativi alla possibilità di ereditare la classe di merito di un proprio parente.
Chi danneggia la proposta
A rivelare i rischi legati a tale offerta di lancio è stata Adnkronos, che ha indagato sui risvolti legali che si celano dietro l’iniziativa. In pratica, un giovane che sceglie di acquistare la prima vettura di proprietà e di assicurarla avvalendosi della proposta, si ritroverà a partire dall’anno successivo nella situazione di non poter approfittare della legge Bersani, con tutto ciò che ne consegue. Ciò, infatti, può tradursi in un rincaro della polizza fino a cinque volte rispetto ai costi che avrebbe dovuto affrontare lo stipulante acquisendo la classe di merito, ad esempio, del padre.
Le conferme di Ania
A dare ragione a quanto sostenuto da Adnkronos ci ha pensato anche Ania, la quale ha sottolineato come, secondo quanto previsto dalla legge, si può aderire alla classe di merito del proprio parente solo nel caso in cui si percorra questa strada fin dalla prima stipula.
E gli accertamenti di IVASS
A cercare di far luce sulla scarsa informazione di simili offerte c’è anche l’IVASS, la quale ha già fatto sapere che le dovute analisi sono già in corso, volte ad accertare che le informazioni fornite siano adeguate o, in caso contrario, se sarà necessario intervenire prontamente per risolvere la questione. Nel dubbio, meglio stare attenti!