Il Governo ormai ha deciso per l'aumento dell'IVA che passa dal 21 al 22 per cento. Una scelta politica che si sostiene essere necessaria ma che costerà un miliardo di euro senza escludere il rientro al 3% nel rapporto deficit/pil.
Sono molte le perplessità che agitano i consumatori ma vogliamo far chiarezza per quanto riguarda uno degli aspetti: il mercato dell'auto e in particolare le assicurazioni auto.
L'aumento di un punto percentuale dell'Imposta sul Valore Aggiunto coinvolgendo circa il 70% dei prodotti inevitabilmente intacca il settore automobilistico già sofferente per una domanda ai minimi storici, in particolare quella delle auto nuove. L'incremento effettivo di spesa per l'acquisto di un nuovo veicolo sarebbe minimo, di circa 8 centesimi ogni 10 euro di spesa, ma sono le imposizioni fiscali sui consumi collaterali che graverebbero maggiormente sui portafogli degli automobilisti italiani: dato che mantenere l'auto costa sempre di più questo aumento contribuisce ad allontanare il consumatore dal prodotto perché le spese accessorie come manutenzione, accessori e carburanti costeranno ancora di più.
Ma c'è solamente un aspetto positivo: la variazione aumentativa dell'Iva non porta all'aumento del prezzo della polizza assicurativa del veicolo perché l'Rc Auto non è soggetta all'imposta sul valore aggiunto. Infatti il prezzo corrisposto per il premio assicurativo comprende già l'imposta (12,5%) nel quale è compreso anche il 2,5% per il Fondo di garanzia per le vittime della strada.
L'aliquota dell'imposta è fissata al 12,5% per tutto il territorio nazionale, ma le Province possono aumentarla o diminuirla in misura percentuale non superiore al 3,5%. Infine per quanto riguarda la sola Rc auto vanno considerati anche i contributi al Servizio sanitario nazionale (10,5%).
Invece le polizze accessorie sono soggette a una differente pressione fiscale: per la furto/incendio, danni per eventi naturali, kasko, cristalli e atti vandalici siamo al 13,5%; per gli infortuni del conducente l'aliquota è del 2,5%; l'assistenza stradale è al 10% e la tutela legale al 10,5%. In conclusione gli automobilisti italiani possono stare un pò più tranquilli perché l'aumento di un punto percentuale dell'Iva non fa lievitare il prezzo dell'Rc Auto nemmeno di un centesimo.
Anzi la sempre maggiore concorrenza tra compagnie e lo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione satellitare profilano una potenziale diminuzione dell'Rc Auto.