Fino a questo momento, ad ogni rincaro delle assicurazioni auto, gli italiani hanno reagito con uno sbuffo ed una scrollata di spalle. Non piace a nessun pagare di più, ma alla fine lo fanno tutti in silenzio. Qualcosa però comincia a muoversi. A causa degli ultimi incrementi voluti dalla Provincia di Sassari, nei giorni scorsi centinaia di assicuratori e dipendenti del settore sono scesi in piazza per protestare contro i rincari.
La manifestazione in sé può risultare una piccola denuncia fatta da un numero ristretto di persone, ma potrebbe anche dare il via ad una serie di proteste a cui potrebbero accodarsi altri cittadini di altre città, per chiedere tutti insieme la riduzione delle tariffe assicurative. In questo specifico caso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione della Provincia sassarese di aumentare in maniera esagerata le tasse su tutto il comparto assicurativo, avvenuta in pieno agosto, quando i cittadini erano in vacanza.
Come spiega il Movimento Difesa del Cittadino, la Provincia è colpevole di "avere tartassato ancora una volta i cittadini che si confrontano con l'aumento del 28 per cento delle imposte sulle assicurazioni Rcauto e un aumento del 50 per cento delle imposte provinciali di trascrizione". Un incremento già terribile di suo, visti tutti i recenti rincari a cui gli italiani hanno fatto fronte negli ultimi anni, e che peggiora dal punto di vista "morale" visti i tempi e i modi con i quali è stato attuato.
In questo momento di crisi le istituzioni dovrebbero sgravare i cittadini dai balzelli, non aumentarli. In questo modo, concludono i manifestanti, si infligge il colpo di grazia all'economia locale. E di conseguenza a quella nazionale, aggiungiamo noi, visto che il problema non riguarda solo Sassari ma tutto lo "stivale". Sono in molti coloro che stanno valutando le ragioni della protesta e non è escluso che possa allargarsi a macchia d'olio anche nelle altre città.