Italia relegata al fondo della classifica dei Paesi europei in cui le strutture ricettive offrono il servizio di connessione Wi-fi gratuita. La ricerca, condotta dall'operatore Hrs, ha mappato i Paesi del Vecchio Continente sulla base dalla disponibilità degli hotel a fornire il servizio di navigazione Internet gratuito.
La connessione a Internet è un lusso o un servizio essenziale?
A giudicare dalla classifica stilata da Hrs sembra che la maggior parte dei Paesi europei propenda più per la seconda risposta. In Turchia, Paese che guida la classifica, l'85% degli hotel offre il Wi-fi gratuito, in Svezia l'82% e in Polonia l'80%. In Italia, diciannovesima posizione, oltre la metà delle strutture ricettive (53%) ha compreso l'importanza di tale servizio ma il distacco dalla testa della classifica resta comunque notevole. Peggio di noi solo il Portogallo, con il 44% delle strutture Wi-fi friendly.
Internet ha ormai una penetrazione amplissima e con la diffusione sempre più massiccia di smartphone e tablet la scarsa sensibilità verso questo tema rischia di diventare una fonte di debolezza competitiva per gli operatori turistici. A parità di prezzo e categoria, infatti, la disponibilità di una connessione gratuita può fare la differenza, visto che il turista nel corso del soggiorno in una nuova località ha esigenze informative davvero elevate. Raccogliere informazioni sui luoghi da visitare, prenotare una visita in un museo o un ristorante, visualizzare le mappe e pianificare gli spostamenti, sono tutte operazioni che si preferisce spesso eseguire una volta giunti a destinazione. E che, tra l'altro, permettono al visitatore una certa flessibilità nel decidere il proprio itinerario.
Per il nostro Paese, inoltre, non va meglio neanche nell'offerta di una connessione a pagamento. La Lituania, a esempio, è il Paese con il minor costo medio di navigazione oraria (0,52 centesimi), seguito dalla Bulgaria (0,67) e dalla Svizzera (0,71). L'Italia, con i suo 3,48 euro, è in questo caso a metà classifica, mentre Repubblica Ceca (5,10), Spagna (4,18) e Irlanda (4,12) sono i Paesi decisamente più "esosi".
Riusciranno i nostri operatori a risalire la classifica? La speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire.