Il phishing resta un fenomeno dilagante, inarginabile e in grado di colpire qualunque tipo di utente, a prescindere da età e livello di informatizzazione, nonostante le informazioni sul tema siano sempre più ampie e i naviganti (teoricamente) più consapevoli. Chiunque, oggigiorno, dispone di una connessione internet, spesso selezionata sul web dopo aver posto le diverse tariffe ADSL proposte dal mercato a confronto. La capillarità della rete, il bombardamento di stimoli e l’ipervelocità del mondo virtuale sono il terreno fertile su cui gli episodi di cyberpirateria attecchiscono e si espandono.
L’indagine di Intel Security sul phishing
Ci sentiamo scaltri, a proprio agio con le diverse piattaforme virtuali, ognuno di noi riesce in pochi clic a informarsi su Alice e sui suoi prodotti, quelli di Fastweb, Telecom, ecc. E-commerce, social, database per lo streaming sono il nostro pane quotidiano. Eppure la percentuale di utenti incapace di salvaguardare i propri dati dalle minacce dei pirati del web è spaventosamente alta.
LEGGI ANCHE: Internet: in 10 anni raddoppiato il tempo trascorso online
A rivelare l’inaspettata verità è stata un’indagine di Inter Security, azienda leader mondiale nel settore della sicurezza sul web. Secondo quanto emerso, il 97% di chi naviga in rete non è in grado di distinguere un’e-mail di phishing da una ‘normale’.
I numeri dell’indagine
Per compiere l’analisi, la società ha coinvolto un campione di circa 19mila utenti di 144 Paesi del mondo effettuando un ‘Phishing Quiz’. Sono state inviate 10mila e-mail davanti alla quali appena 3 destinatari su 100 sono riusciti a non cadere vittima del tranello. L’80% è stato ingannato da almeno un’e-mail ricevuta.
La fascia più forte – ma evidentemente non immune ai pericoli del fenomeno phishing – è quella degli utenti di età compresa fra i 35 e i 44 anni, i quali hanno risposto correttamente al 68% delle domande. La più debole è quella della donne sotto i 18 e sopra i 55 anni, che hanno riconosciuto soltanto 6 e-mail su 10. Disparità reali ma non particolarmente significative tra uomini e donne, con i primi leggermente più attenti rispetto alle seconde (67 contro 63% di risposte giuste).
L’evoluzione del phishing
Sono anni che si parla dei rischi derivanti dalle attività di phishing, la tecnica di pirateria informatica più diffusa al mondo consistente nell’invio di messaggi di posta elettronica falsi sviluppati con l’intento di acquisire dati personali dei malcapitati utenti. Ora, con la nascita di nuove estensioni di dominio – ad esempio .scienze o .work – le opportunità per i mangiadati informatici sono aumentate.
Occorre constatare, quindi, che malgrado i continui avanzamenti del settore sicurezza informatica e protezione dei dati, la cyberpirateria sembra avere una marcia in più e registra progressi significativi. E preoccupanti.