È uscita la relazione annuale dell'Agcom sui numeri relativi a media e comunicazioni. Tanti sono gli elementi interessanti emersi dall'indagine, a partire dall'uso che gli italiani fanno di internet. Pochi ancora gli utenti del web in confronto al resto d'Europa: in Italia più del 37% degli abitanti non è mai entrato in internet, mentre in Europa la media si abbassa al 22,4%. Inoltre "Le famiglie che nel 2012 avevano una connessione a banda larga su cavo erano il 49% ma il dato per quelle connesse che hanno almeno un minorenne in famiglia balza al 71%" dice Angelo Marcello Cardani, presidente Agcom.
Un'arretratezza culturale ed economica importante quindi soprattutto in un contesto storico in cui calano vertiginosamente gli introiti di editoria (quindi della carta stampata) e anche delle televisioni. L'editoria italiana ha perso nel 2012 circa il 14% del fatturato equivalente a quasi un miliardo di euro di ricavato in meno. E le televisioni? Calo pesante per Mediaset (- 13,2%) e Rai (- 7,5%), mentre regge la crisi Sky con una flessione di appena 1,4%.
La notizia è quindi il sorpasso di Sky, la pay-tv di Rupert Murdoch, nei confronti dei competitors "in chiaro" come Mediaset e Rai. Questo calo degli introiti è sicuramente da imputare alla diminuzione di ricavi pubblicitari, sempre secondo la relazione Agcom, che non vengono compensati da servizi a pagamento. Si parla di una flessione del 17,9%, ma la pubblicità rimane sempre la prima fonte di guadagno per le televisioni. Sul web il trend dei ricavi pubblicitari è ovviamente opposto e fa registrare un +10,3% che fa capire molto su quale sia la strada da seguire per i media italiani.
Per quanto possiamo esservi affezionati il vecchio quotidiano cartaceo ha cominciato la sua fase di declino e presto sarà rimpiazzato un po' ovunque da pdf e documenti digitali scaricabili su tablet e device portatili. È l'inesorabile progresso tecnologico che non conosce la poesia, ma solo l'economia.