L'annuncio dell'abolizione dei tetti sui canoni arriva da Bruxelles e mette ai ripari milioni di italiani che, per risparmiare sulla bolletta telefonica, ricorrono sempre più spesso al confronto tra gli operatori, scegliendo le tariffe di adsl più vantaggiose per la propria linea di casa.
Sempre presi a comparare le offerte di Telecom Italia con quelle di Infostrada o di Fastweb, infatti, gli utenti che ancora possiedono e usano il telefono fisso, non possono che allarmarsi per la proposta, inderogabile, a partire dalla sua della messa in vigore per tutti i Paesi dell'Unione.
Questo perché i prezzi, non più calmierati dall'esistenza di un limite massimo, potrebbero verosimilmente subire un'impennata pronta a ripercuotersi sui consumatori attraverso le bollette telefoniche.
L'idea dell'abolizione dei tetti deriva da un'analisi di quelle che sono le modalità di comunicazione della comunità europea e dei suoi cittadini, adusi, sempre di più e in numero crescente, a telefonare attraverso i servizi gratuiti del tipo di Skype o Poivy buttando nel dimenticatoio la classica chiamata e affidandosi sempre più alla rete.
La popolazione che utilizza detti servizi di telefonia è, però, ancora piuttosto limitata; ne deriva che l'abolizione dei tetti ai canoni possa effettivamente influenzare questa fetta di tradizionalisti affezionati alla cornetta.
Va da sé che la mancanza del calmiere potrà causare asimmetrie nella rosa degli operatori telefonici esistenti, avvantaggiando quelli storici e indipendenti, come appunto Telecom, e sfavorendo i secondari, dipendenti, anche a livello strutturale dai primi.
Non tutto è certo, però, poiché, in ultima analisi, il clima di libero mercato e la legge della concorrenza potrebbero smentire e scongiurare i guai previsti dai consumatori, e contribuire al mantenimento di un panorama di prezzi onesti per quegli utenti, seppur in minoranza, che ancora fanno affidamento alla linea telefonica fissa.