Dopo la delibera pubblicata a luglio dalla Agcom (Autorità per le garanzie nella telecomunicazione) sono state avviate due settimane di pubblica consultazione. La deliberà entrerà in vigore a febbraio del 2014 introducendo alcune sostanziali novità per quanto riguarda il mondo Internet italiano.
Lo scopo di questa iniziativa è quello di regolare le norme relative alla pirateria, ma nel corso del dibattito non sono mancate polemiche e limiti, soprattutto per quanto riguarda il delicato tema della privacy. I punti focali della discussione sono: consentire all'Agcom l'autorità di richiedere ai provider di servizi di eliminare le opere cosiddette "pirata", ma questa norma può essere applicata senza restrizioni per i portali e per hosting provider, per i provider internet invece bisognerebbe applicare criteri di deep packet inspection (analisi del traffico di tutte le utenze), ma questi sono stati considerati lesivi per la riservatezza degli utenti dalla Corte di Giustizia Europea.
Questa disposizione è pienamente riconosciuta ed accettata dall'Agcom, per cui è possibile che questo punto sia solo un errore di definizione. L'Aiip (associazione dei provider italiani) chiede che questo errore venga corretto e sottolinea come i tempi previsti dall'Agcom concedono ai fornitori tempi troppo ristretti per intervenire (da 1 a 10 giorni).
Altro punto controverso è che la delibera chiede ai provider non solo di bloccare l'accesso ai contenuti pirata tramite Dns ma anche via Ip il che rappresenterebbe una forma di censura in quanto dietro uno stesso indirizzo Ip ci potrebbero essere siti che non hanno nulla a che fare con quelli pirata e che quindi sarebbero bloccati pur non avendo commesso un reato. Questo sarebbe in sostanza attribuire all'Agcom un potere che non ha precedenti in nessuno Stato democratico.
Secondo Fulvio Sarzana, un avvocato esperto di queste tematiche legate a internet, è esclusivamente la Magistratura che può disporre la chiusura di un sito.
Secondo i sostenitori della libertà sulla rete bisognerebbe più che altro premere sul blocco dei pagamenti ai grandi siti pirata intervenendo sul circuito delle carte di credito. Sempre secondo questi sostenitori l'Agcom dovrebbe mettere più impegno per diffondere una cultura della legalità avvertendo gli utenti che stanno compiendo una violazione quando si avvalgono dei servizi di siti poco attendibili invitandoli a segnalarli alle autorità competenti