Emarginazione è… non avere accesso a Internet. Non hai servizi, lavoro, contatti, posta (tranne le bollette). Quando è stata l'ultima volta che abbiamo ricevuto una lettera o una cartolina di carta?… Qualcosa da toccare, sentire il profumo, riporre in un cassetto…
Paiono come "le buone cose di cattivo gusto", care al Gozzano. Tante lo diventano con l'avanzare del "virtuale". Chi ricorda i certificati azionari cartacei che i nostri padri riponevano in cassaforte? Tra poco sentiremo la nostalgia di sentire frusciare il denaro nella mano. Libri, enciclopedie con le copertine rilegate a mano… restano solo come polverosi elementi di arredamento. Anche il caro vecchio giornale è superato. Le notizie sono state già diffuse nella notte in Internet e all'alba sono "storia". Insidiati televisione, cinema, musica, spettacoli… tutti scaricabili dal sistema.
Tanti anziani (e nel Paese sono sempre di più) avvertono il disagio e devono rivolgersi a figli, parenti, tecnici, allontanati dal loro modo di vivere da una rivoluzione incruenta, dal progresso.
A spingere i servizi on line, la diminuzione dei costi: meno postini, meno bancari, meno impiegati statali, più disoccupazione. Non ci sono alternative, il "sistema" occupa tutti gli spazi possibili. Resistono (in parte) il commercio e i servizi alla persona (è difficile farsi una permanente on line, pranzare, bere un caffè). Per il resto siamo ostaggi di una tecnologia invadente, ci troviamo ci troviamo soli davanti a un monitor, un "grande fratello" a cui dobbiamo rivolgerci per tutto.