Ragazzi sempre più pigri e sedentari, con oltre il 60% degli adolescenti che passa tutti i giorni tra le 10 e le 11 ore al giorno seduti alla scrivania o sul divano. Se nel passato il "peggior nemico" dello sport era la televisione, ora è soprattutto internet che tiene incollati i più giovani davanti allo schermo del computer. Scuola, internet, Facebook, televisione, ormai coprono la maggior parte delle attività di moltissimi ragazzi, che appaiono affetti da una vera e propria "epidemia di sedentarietà".
Questo è il quadro allarmante che emerge dalla quindicesima edizione dell'indagine annuale su «Abitudini e stili di vita degli adolescenti» realizzata dalla Società Italiana di Pediatria. L'analisi ha preso in considerazione un campione di 2000 studenti su tutto il territorio nazionale che frequentano la terza media ed è stata illustrata in occasione del Congresso Nazionale della SIP a Roma.
Il fatto preoccupante che è emerso dallo studio è che le abitudini sedentarie dei giovani negli ultimi anni sono aumentate. Al tempo trascorso davanti alla televisione, infatti, si è aggiunto il tempo che si passa davanti al pc a navigare su internet o a chattare con gli amici, che è un trend in continua crescita. Ciò che sorprende, inoltre, è che quest'anno è aumentata anche la percentuale di coloro che guardano la televisione per più di 3 ore al giorno (17,3%), fatto che conferma come la navigazione sul web non sta sostituendo, ma si sta affiancando alla fruizione dei "media tradizionali".
L'enorme successo di Facebook anche tra i più giovani (l'80% ha un profilo) e dei cellulari smartphone (il 65% ne ha uno), inoltre, non può che aumentare questa tendenza, rendendo questa generazione sempre più sedentaria e connessa.
Allo stesso tempo i dati relativi al tempo dedicato allo sport non appaiono migliori. Circa il 40% dei ragazzi, percentuale cha sale a 44% per le femmine, oltre alle due ore di "educazione fisica" fatte a scuola, o non pratica alcuna attività sportiva o fa sport per meno di due ore alla settimana. "Questi dati ci preoccupano non poco», afferma il Presidente della Società Italiana Pediatria Alberto G. Ugazio, che ha ggiunto"La sedentarietà, come è noto, è un determinante importante dell'obesità, quindi della sindrome metabolica come fattore predisponente delle principali malattie cardiovascolari degenerative e tumorali dell'adulto e dell'anziano. D'altro canto non bastano certo le 2 ore a settimane di sport per recuperare le tante ore passate seduti".