Eric Schmidt, si sa, è uno dei personaggi più in vista del mondo. Lui è l'estensione personificata di Google, il marchio che praticamente detiene l'industria dell'immaginario collettivo globale e stabilisce le gerarchie di significati e interessi mondiali. Internet oggi è tutta siti web e connessioni. Siamo soliti ricercare reti Wi-Fi in giro per le strade e porre le ADSL più competitive a confronto alla ricerca delle offerte più vantaggiose per la connessione internet domestica. Ma dopo le dichiarazioni di Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, più di qualcuno ha iniziato a immaginare un futuro differente, e neanche troppo lontano.
Eric Schmidt: "Internet scomparirà"
"Internet scomparirà". Queste sono le parole usate senza troppa cautela da Eric Schmidt durante la conferenza Il futuro dell'economia globale, andata in scena a Davos, in Svizzera. Una dichiarazione che lascia intendere una serie di implicazioni che coinvolgono l'Internet delle cose, l'evoluzione delle tecnologie, della società, del mondo del lavoro. E se oggi la nostra priorità è quella di informarci su Telecom e le sue tariffe e di confrontarle con quelle di Fastweb, Infostrada ecc., domani forse ci porremo il problema di scegliere un tostapane a connessione rapida, perché quello vecchio è troppo poco reattivo.
Internet of things
Eric Schmidt ha così rilanciato la tematica più dibattuta degli ultimi tempi, quella dell'Internet of Things, affermando: "Ci saranno talmente tanti indirizzi IP, dispositivi, sensori, oggetti da indossare, cose con cui interagire che – senza accorgersene – saranno parte integrante e continua della nostra quotidianità".
Quelle del numero uno di Google non sono certo affermazioni visionarie, ma estremamente consapevoli di quelle che sono le evoluzioni presenti e future delle tecnologie digitali, sempre più orientate verso una connessione totale di tutti gli oggetti, dagli elettrodomestici di casa alle tecnologie indossabili. "Immaginate – ha continuato Schmidt – di camminare dentro una stanza dinamica che con il vostro permesso vi permette di interagire con le cose lì presenti".
Come evolverà il mondo del lavoro
Tra i detrattori delle tecnologie imperanti, vi sono quanti sostengono che un'evoluzione inarrestabile del settore Hi-Tech produrrà, come effetto sulla società, un abbattimento della domanda di posti di lavoro. Eric Schmidt, sempre nel corso della conferenza, ha rigettato tale tesi, sostenendo la propria, secondo cui le nuove frontiere tecnologiche saranno in grado di generare circa 4 milioni di posti lavoro in tutto il mercato globale del lavoro. Ai posteri l'ardua sentenza? Chissà, magari non ci sarà bisogno di aspettare.