Il progetto "Misura Internet", lanciato dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni nel 2010, in collaborazione con la Fondazione Ugo Bordoni (FUB) e con l'Istituto Superiore delle Comunicazioni (ISCOM), permette all'utente di misurare la qualità della connessione Internet da postazione fissa e di verificare il rispetto delle condizioni contrattuali sui livelli qualitativi offerti. Si tratta di un sistema che pone al centro della procedura l'utente ed i suoi diritti: il diritto ad avere una promessa contrattuale chiara e, nel caso di mancato mantenimento della promessa contrattuale, di poter reclamare e di recedere dal contratto senza penali.
La misura può essere eseguita autonomamente dall'utente, registrandosi sul sito, scaricando ed installando il software Ne.Me.Sys. (acronimo di Network Measurement System). Ogni sessione di misura dura un minimo di 24 ore (massimo 3 giorni) durante le quali si dovrà mantenere il PC sempre acceso, escludere l'uso di ogni genere di applicazioni, tenere collegato il PC al modem tramite cavo ethernet e tenere spento il collegamento Wi-fi tra il modem ed altri PC.
Al termine della misura, l'utente può scaricare un "certificato" in formato pdf, che riporta anche i dati dichiarati dall'intestatario della linea.
Se la misura rileva valori peggiori rispetto a quanto garantito dall'operatore, il certificato costituisce prova di inadempienza e può essere utilizzato per proporre un reclamo per richiedere il ripristino degli standard minimi garantiti.
Nel caso in cui l'operatore, entro trenta giorni dal reclamo, non ristabilisce i livelli di qualità contrattualmente previsti, una seconda misura, sempre effettuata con Ne.Me.Sys., che confermi valori peggiori rispetto a quelli garantiti, può essere utilizzata come strumento di recesso senza penali.
Dalle statistiche pubblicate dalla Fondazione Bordoni - che fino ad oggi ha rilasciato quasi 21.000 certificati -, emerge che quasi tutti gli operatori incappano in egual misura - in rapporto alla quota di mercato detenuta da ciascuno - nel fenomeno del mancato rispetto degli standard minimi garantiti, per cui potrebbe rivelarsi pleonastico passare ad un altro operatore.
Tuttavia, la motivazione principale che ha spinto l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ad effettuare dal 2010 una campagna di verifica della qualità delle connessioni ad Internet, consiste nell'avere una mappatura delle prestazioni di rete per aree geografiche, al fine di ricercare soluzioni atte a migliorare la copertura ed individuare eventuali aree in Digital Divide per le quali proporre soluzioni alternative all'ADSL, quali ad esempio il WiMax, l'Hyper Lan, la connessione satellitare, l'UMTS, ed infine stimolare la competizione tra i vari providers che si traduce, lato utente, in servizi migliori a prezzi più competitivi.