La scelta della connessione internet per la propria linea casalinga molto spesso passa per due fattori: la convenienza e la velocità. Tuttavia, se trovare la connessione adsl più vantaggiosa è semplice grazie ai numerosi portali di comparazione online, non si può dire lo stesso della velocità della connessione: sono tantissime le zone del nostro Paese a non essere raggiunte dai cavi a fibra ottica, o perlomeno da una connessione adsl.
Per cercare di risolvere il digital divide numerosi operatori, da Fastweb a Telecom Italia, stanno investendo in infrastrutture e interventi volti alla diffusione della fibra ottica, e quindi di una connessione ad internet superveloce, nel nostro Paese. In particolare, proprio Telecom Italia è tra gli operatori in prima linea in questo genere di interventi.
Secondo le indiscrezioni diffuse da Bloomberg, infatti, Telecom Italia sarebbe intenzionata ad acquistare una partecipazione in Metroweb, società milanese e terzo operatore italiano di rete in fibra. Questa piccola società ha contribuito a diffondere la fibra ottica a Milano e in Lombardia, acquisendo le municipalizzate locali che operavano in fibra.
La notizia, però, ha suscitato non poche polemiche, perché l'acquisizione una quota di Metroweb da parte di Telecom Italia potrebbe creare un conflitto di interessi: Vito Gamberale, top manager di F2i che acquisì Metroweb nel 2011, infatti, sarebbe in lizza per la presidenza proprio di Telecom Italia.
La notizia, è bene specificarlo, non è ancora certa, tanto che Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia, non ha voluto commentarla. Una dichiarazione, invece, ha voluto rilasciarla Alberto Trodoli, AD di Metroweb, che ha commentato "Dal punto di vista dell'efficienza del sistema di telecomunicazioni in Italia sarebbe una soluzione auspicabile".
Ma perché si parla di conflitto di interessi? Per capirlo bisogna andare ad analizzare le quote di Metroweb: la società milanese è detenuta per il 53,8% da Fondi Italiani per le Infrastrutture (tramite F2i Reti) e per il 46,2% dal Fondo Strategico Italiano.
In entrambi i casi, è coinvolta la CdP, Cassa Depositi e Prestiti come azionista. Tra i compiti della CdP, però, c'è anche quello di agevolare Telecom Italia nello scorporo della Rete e diventare azionista della nuova società. Il conflitto di interessi, quindi, starebbe proprio qui: se Telecom diventasse azionista in Metroweb è come si realizzasse uno scambio di favori con la Cdp.
Insomma, la situazione è complicata, anche se Luca Schiavoni, analista di Ovum, ha commentato: "Un'acquisizione aiuterebbe definitivamente Telecom Italia a incrementare la copertura e performance della sua rete in fibra. Se questa operazione dovesse andare avanti, Telecom Italia potrebbe decidere in futuro di incrementare la sua quota nell'azienda per sbloccare l'intero potenziale".