E’ difficile stare dietro a tutti gli eventi che si susseguono ininterrottamente nelle grandi metropoli come Milano: dalle mostre, ai concerti, agli spettacoli, ogni giorno c’è qualcosa di interessante da fare. Per esempio, il finesettimana scorso nel capoluogo lombardo c’è stato Codemotion, l’evento tecnologico più importante per tutto il territorio italiano. Era pieno di giovani perché, si sa, tra internet e tecnologia sono quelli più interessati alle ultime novità. Sono quelli che dalla mattina alla sera stanno connessi e navigano in rete. Quando sono in giro usano lo smartphone e quando stanno a casa accendono il pc. I giovani sono anche quelli che, più degli altri, vogliono fare tutto ma spendere poco. Per cominciare a risparmiare senza dover rinunciare ad un buon prodotto ad esempio, possono mettere le offerte ADSL a confronto, per trovare quella più conveniente ma che offra tutti i servizi a cui sono abituati.
E dopo aver deciso di informarsi su Tiscali, Telecom, Fastweb, Vodafone Casa e sui migliori operatori di telefonia, giovani (e meno giovani) potranno essere certi di aver trovato la soluzione migliore. I ragazzi di oggi, si sa, sono i più tecnologici di sempre. Lo hanno dimostrato anche a Codemotion, durante il quale è stato dato spazio alle startup tecnologiche più innovative, e dove hanno potuto mostrare i loro prodotti a sviluppatori e ingegneri delle migliori compagnie italiane e straniere che operano nell’ambito dell’Information and Communications Technology.
Ma non ci si deve dimenticare dei giovanissimi, che governeranno il mondo di domani e che ormai cominciano fin da piccoli ad avere dimestichezza con le ultime trovate della tecnologia. Non sono solo i genitori di molti di questi cyber bimbi ad educarli alla tecnologia fin da subito, ad esempio iscrivendoli a corsi di programmazione informatica, ma anche la scuola italiana si impegna, ad esempio con il progetto del governo sulla “Buona Scuola” che prevede workshop tecnologici.
Il concetto chiave è “pensiero computazionale” e, seguendo la linea di pensiero di Obama che spinge i giovani a disegnare un’app invece di scaricarla e progettare un videogioco invece di comprarne uno, la scuola italiana vuole dare ai bambini la possibilità di “pensare in maniera algoritmica, ovvero trovare una soluzione e svilupparla”, per dirla con le parole di Alessandro Bogliolo, docente all’Università di Urbino. Se non si impara da piccoli, non si impara più.