Aduc ha diramato un comunicato rivolto ai clienti Vodafone in merito alla bolletta del telefono di maggio-giugno. I titolari di un contratto di telefonia fissa con questo gestore hanno ricevuto una comunicazione insieme alla fattura relativa ai consumi del bimestre.
Nella nota Vodafone informa i suoi clienti che dal mese di giugno la compagnia "si riserva la facoltà di addebitare i seguenti costi:
- costi amministrativi sostenuti in caso di mancato pagamento delle fatture per incapienza del conto corrente bancario su cui il cliente ha domiciliato il pagamento delle fatture, pari a 5 euro (IVA esclusa);
- costi sostenuti in caso di risoluzione del rapporto contrattuale per mancato pagamento delle fatture, pari a 30 euro (IVA esclusa);
- costi sostenuti per la riattivazione del Servizio successivamente alla sospensione totale (chiamate sia in entrata che in uscita) per mancato pagamento delle fatture, pari a 20 euro (IVA esclusa)".
Si tratta di eventualità limite, come si vede, causate dal mancato pagamento della bolletta del telefono. Aduc sottolinea che, qualora queste situazioni si verificassero (insieme o singolarmente), le clausole in questione sarebbero nulle.
L'argomentazione dell'Associazione dei consumatori si fonda su tre principi:
- la comunicazione è unilaterale, non è stata sottoscritta dal cliente né gli è stata inviata tramite raccomandata a/r;
- le clausole non figurano nel contratto iniziale di fornitura del servizio, né sono state siglate in un secondo momento;
- la formula usata (in gergo legale detta "meramente potestativa"), "si riserva la facoltà", potrebbe essere sanzionata come vessatoria ai sensi del Codice del Consumo.
L'Aduc invita infine alla diffida formale verso la compagnia, qualora insistesse nel proporre queste condizioni. Nei casi estremi, suggerisce l'Associazione, ci si può rivolgere all'Antitrust.