Associazione di categoria per l'IoT:
recentemente vi abbiamo raccontato di IoT Italy, progetto di Giulio
Coraggio e Alessandro Bassi, nata a Torino durante Meet IoT: verrà
registrata il 19 ottobre e sarà la prima associazione di categoria
per l'Internet delle Cose in Italia.
L'altra
faccia della medaglia del progresso tecnologico "online" di cui
abbiamo scritto spesso, è rappresentato dalle difficoltà degli
italiani a scegliere l'offerta
ADSL più adatta a causa della carenza delle infrastrutture nel
nostro Paese.
Abbiamo deciso di esaminare tutto questo in
un'intervista ai fondatori di IoTItaly.
1) IoT: in una nazione dove ci sono ancora evidenti problemi di connessione ADSL siamo pronti a questa innovazione tecnologica?
"L'Italia e' un paese che presenta sostanziali differenze rispetto alla media sull'adozione di certe tecnologie: se prendiamo la telefonia mobile, per esempio, la rete 4G raggiunge una percentuale della popolazione superiore alla media in Europa, mentre e' vero che in altri campi siamo in netto ritardo. Paradossalmente, però, questo ritardo può trasformarsi in un vantaggio: il fatto di dover ammortizzare il costo di certe infrastrutture esistenti può essere un freno per l'adozione di nuove, mentre nel caso dell'Italia l'assenza (o la minor presenza) di tecnologie preesistenti può essere uno stimolo a "saltare" una generazione e adottare direttamente tecnologie più innovative".
"Inoltre, l'IoT permetterà l'adozione di business models completamente nuovi (come il Product Sharing o il Product-as-a-Service), che sono più favorevoli a imprese medie e piccole; questa tipologia di imprese è tipica del tessuto economico e produttivo italiano. Diciamo quindi che ci sono le premesse per uno sviluppo di questo settore in Italia: sta a noi come attori sfruttarle".
DA LEGGERE: Internet of Things: arriva l'associazione di categoria
2) Qual è la mission dell'associazione di categoria IoTItaly?
"IoT Italy vuole essere una think
tank per l'intero settore dell'IoT in Italia, e rappresentare
verso il mercato e le autorità pubbliche interessi comuni piuttosto
che di un singolo. Inoltre, l'associazione si pone come obiettivo
di sviluppare un livello di conoscenza molto elevato in un
settore in continua evoluzione, e realizzare le condizioni migliori
per uno sviluppo di attività' legate all'IoT in qualsiasi campo,
rappresentando gli interessi comuni dei soci nelle sedi appropriate.
Infine, IoT vuole agevolare gli attori presenti in Italia,
dando loro informazioni pertinenti, per poter meglio competere sia
nel mercato domestico che in quello internazionale, e permettere
quindi alle aziende di fare sistema per il successo di iniziative,
singole e condivise, legate all'IoT".
3) Come è stata accolta la vostra proposta dagli esperti del settore e dalle istituzioni?
"Le prime reazioni sono state estremamente positive. La presenza di un soggetto come IoT Italy e' vista come un elemento che può fungere da catalizzatore per i vari sviluppi industriali del settore, e permettere una aggregazione per poter creare le migliori condizioni per una rapida crescita del settore in Italia e contare di più a livello mondiale".
4) IoT può apportare benefici di vario genere alla vita di tutti i giorni, e non solo. Il mercato è economicamente in crescita; l'Italia come può beneficiare di questo e quali previsioni di guadagno/risparmio (se sono note) si possono fare?
"Lo sviluppo di tecnologie legate
agli oggetti interconnessi produrranno non un'evoluzione ma una
rivoluzione dei modelli economici attuali. Passare da
un'economia di consumo a un'economia di servizi e/o basata sui
dati cambierà completamente le forme industriali e il tipo di
prodotti che l'industria dovrà produrre. Un tipo di rivoluzione
simile può portare benefici superiori a ogni immaginazione per le
industrie che riusciranno a capire e sfruttare le opportunità
che queste nuove tecnologie possono portare.
Per quanto riguarda
le previsioni di guadagno, sono gigantesche: un'economia
basata sui servizi, sui dati e sulla connessione di oggetti, quindi
un'economia legata alla de-materializzazione, può essere basata
ovunque. Inoltre, essendo risaputo che l'Italia è patria di
innumerevoli sprechi, modelli (come il Profit Sharing) possono
trasformare l'economia globale del paese, rendendolo molto più
"virtuoso" e appetibile per investimenti nel settore, che
possono fungere da traino per altri settori dell'economia".
Queste parole, precise, profonde e dettagliate, hanno dato una visione più chiara sullo stato delle cose in Italia per quanto riguarda l'Internet of Things e hanno chiarito la potenza del progetto pensato dai fondatori di IoT Italy: solo grazie alla sinergia tra gli attori protagonisti di questo progresso si potrà lavorare in maniera produttiva economicamente e socialmente, e, per questo, l'apporto delle istituzioni è prioritario.