Già dallo scorso anno, cioè da quando il sito era stato chiuso sotto l'accusa di pirateria e tutti i contenuti erano stati bloccati, ci si era posti il problema di quale sarebbe stata la sorte di tutti questi dati.
Secondo Tom's Hardware, il fondatore della piattaforma Kim Dotcom, ora agli arresti domiciliari, avrebbe dichiarato: "Non ci hanno avvertito. Il nostro team legale gli aveva chiesto più volte di non cancellare i dati mentre la corte statunitense stava decidendo sui diritti dei nostri utenti".
Il proprietario di Leaseweb, l'olandese Alex de Joode, sostiene di aver cercato invano di contattare i vertici di Megaupload, di non aver ricevuto alcuna richiesta per i dati archiviati sui suoi 600 server - forniti in noleggio a Megaupload -, e di avere così deciso di resettarli, per commercializzarli nuovamente.
Negli Stati Uniti invece l'hosting provider di riferimento di Megaupload, Carpathia, per il momento sta preservando i file dei vecchi clienti, circa 25 milioni di gigabyte di dati, fino a che non ci saranno indicazioni chiare sul da farsi da parte del giudice incaricato.